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Il Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina raccoglie, conserva, valorizza ed espone le testimonianze demo–etno–antropologiche del territorio che rappresenta dando vita ad un centro di cultura e di ricerca che mostra i vari aspetti del patrimonio materiale e immateriale di Canepina e dell’area dei Monti Cimini.
Il Museo è allestito nell’ex convento dei Carmelitani annesso alla chiesa di San Michele Arcangelo. Nell’aspetto attuale l’edificio risale alla prima metà del ‘600 e all’interno è ornato da dipinti murali riferibili a Giuseppe Bastiani (inizi  secolo XVII), Domenico Corvi (XVIII secolo) e ad un anonimo pittore del XIX secolo.
Il percorso espositivo si snoda su tre piani, occupa un’area di circa 1200 mq e si articola in  22 sezioni:

  • Attività boschive
  • La bottega del falegname
  • La bottega del bottaio
  • Vita e lavoro nei campi
  • Il facocchio
  • La religiosità popolare
  • La scuola
  • I giochi
  • La cantina
  • Il ramaio
  • La canestraia
  • La banda comunale
  • Il sediaio
  • L’impagliatrice
  • Il calzolaio
  • Canapicoltura e tessitura
  • Corridoio (pastorizia – merca – l’elettricità – il fabbro – i materiali della cucina: tradizionali e moderni)
  • Il ciclo della vita familiare
  • La cucina
  • La camera da letto
  • Il vasaio e la ceramica
  • Canepina: storia e storie

Il Museo nasce dall’idea del Sindaco Rosato Palozzi che nel 1986 incaricava il Gruppo Interdisciplinare per lo studio della cultura Tradizionale dell’Alto Lazio di ricercare materiali e di compiere ricerche scientifiche per la costituzione di un luogo che doveva essere sia centro espositivo sia centro di documentazione e ricerca a carattere etnografico e storico.
Il Museo è stato inaugurato nel 1988 e completamente rinnovato nel 2007, grazie a fondi strutturali dell’Unione Europea.

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