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Vitigno iscritto al Registro nazionale delle varietà di vite
Codice 240
Il Trebbiano Giallo è un’uva coltivata nei Castelli Romani e descritta sin dalla metà del 1800 come Trebbiano giallo con “acini aurei”,[1] la si ricorda anche in un proverbio laziale che così recita:
Pan di grano, vino di trebbiano; se trebbiano non c’è, vino buono non viè.[2]
Il Mancini nelle sue osservazioni di fine ottocento, così rileva: “Molti dei vitigni che si coltivano nel frosinese si coltivano anche nei castelli, nel suburbio ed in tutto il resto del circondario di Roma. […] Il trebbiano ed il buonvino, che sono i due vitigni bianchi che formano la base delle vigne di questa plaga, sono due vitigni che, se riescono bene sugli alberi, riescono egregiamente bene anche educati a vigna bassa. Essi esigono una potatura piuttosto ricca che povera, e producono in abbondanza e quasi costantemente uva di eccellente qualità, da poter fare con essa anche vini fini. Una prima osservazione che salta agl’ occhi studiando l’ampelografia di questa plaga, è che le migliori varietà, di uve si trovano fra quelle a frutto bianco, anziché fra quelle a frutto rosso. […] Invero fra le uve bianche, il trebbiano giallo, il buonvino, il greco, la passerina, il maturano sono varietà di uve quanto mai pregevoli e che certo possono essere coltivate per la qualità senza che peraltro si possano accusare di difetto rapporto alla quantità.[3] Con l’uva del trebbiano giallo si produce un ottimo vino, spesso vinificato insieme ad altre varietà locali, di colore giallo più o meno carico tendente all’ambrato, asciutto e dal sapore delicato, con un leggero fondo amarognolo, così come descritto nei vivaci sonetti del Dandolo: “Ciò poi l’uva de Bonvino, ciò ‘r Trebbiano verde e giallo! È un peccato de magnallo: ce dà sempre er mejo vino!”.[4]
[1] Antonio Calò, Angelo Costacurta, Attilio Scienza, Vitigni d’Italia, Calderini edagricole, Bologna, 2001, p. 597.
[2] Luciana Buseghin (a cura di), Buon vino, favola lunga. Vite e vino nei proverbi delle regioni italiane, Perugia, Electa Editori Umbri, 1992, p. 409.
[3] Camillo Mancini, Il Lazio Viticolo e Vitivinicolo, Città di Castello (PG), Tipografia S. Lapi, 1888, pp. 107,
[4] Augusto Dandolo, L’uva, in Cento poesie vecchie e nuove, Casa editrice Ceschina, Milano, 1939, p. 37.
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Trebbiano giallo