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Per realizzare le matasse di filo si usava, in mancanza dell’aspo, ju tapanatùru, semplice strumento di legno azionato manualmente su cui si avvolge il filato. Dopo il risciacquo (ucàta) nel fiume Aniene le matasse venivano svolte per realizzarne dei gomitoli.
L’oggetto è stato donato da Giuseppe Folgori e Pia Pompili ed apparteneva a Maria Crialesi. È risalente alla fine del XIX sec. ed è stato utilizzato fino a poco prima la Seconda Guerra Mondiale.

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