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Il facocchio era  l’artigiano che costruiva e riparava cocchi, carri, carretti, calessi ecc.
Le sue competenza univano le abilità del falegname e quelle del fabbro, nella sua bottega infatti si trovano gli arnesi per lavorare il legno ed il ferro.
Il lavoro più importante, di maggior precisione e che richiedeva più tempo e attenzione era quello di costruire la ruota con pezzi di legno duro segati ad arco ed uniti l’uno all’altro, chiamati “sesti” di ruota. I raggi venivano prima inseriti nel mozzo e successivamente si incastonavano nella corona circolare formata dai sei “sesti”.
Il cerchione di ferro veniva posto a terra e riscaldato per mezzo di piccoli tizzoni accesi messi a breve distanza gli uni dagli altri fino a diventare incandescente Quando il cerchio di ferro si era dilatato in maniera adeguata, il facocchio e i suoi aiutanti  prendevano con le tenaglie il cerchione infuocato e lo adagiavano attorno alla ruota di legno. Per raffreddare e restringere il ferro veniva gettata dell’acqua fredda che permetteva di far restringere il ferro e di far aderire legno e ferro in maniera adeguata.
La ruota era così pronta.