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La sua vita è stato definita “romanzesca” da numerosi scrittori e storici. Lo fu per il rapido succedersi di eventi che portarono il Pezza in meno di dieci anni (1797-1806) da un’oscura latitanza per motivi passionali ai vertici del comando militare borbonico, dalla reclusione alla fuga da Castel Sant’Angelo, dalla vita di corte alla guerriglia antifrancese, dalla fama europea al patibolo nella piazza del Mercato di Napoli, dopo essere stato catturato dal generale Sigismondo Hugò, papà dell’illustre scrittore. Si aggiungano altri ingredienti narrativi – il bel portamento, lo “smisurato ardire”, la galanteria nei confronti della regina, il facile ricorso all’astuzia e al travestimento – e si comprenderà perché la sua vita colpisse l’immaginario collettivo. Forse non sarebbe stato necessario, ma a rendere ancor più interessante il personaggio, ci si mise quel nome ambiguo, Fra Diavolo, e quell’identità controversa ed enigmatica: secondo alcuni il Pezza era nient’altro che un brutale brigante, per altri un valente ufficiale borbonico, per altri ancora un emissario degli inglesi.

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Michele Pezza alias Fra Diavolo