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  • trapano a mano con punte, lima e raspa

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Dall’archivio parrocchiale del 1924 sono documentati a Riofreddo 5 falegnami. Nella bottega del falegname venivano realizzati prevalentemente mobili (madie, credenze, tavoli, bauli, cassapanche, ecc.), strumenti per il lavoro agricolo (rastrelli, scale, ecc.) e infissi, oppure si eseguivano riparazioni su richiesta della clientela. L’attrezzatura del falegname era composta da strumenti per scortecciare e appuntire, misurare e tracciare, segare, piallare e ridurre, e forare.

Gli strumenti del falegname esposti al Museo sono:
– per scortecciare e appuntire: una roncola
– per tracciare e misurare: graffietti, dotati di una punta metallica per incidere una sottile linea guida a distanza costante su un piano di legno; una falsa squadra, che assume qualunque angolazione e consente di riportarla per confronto su un altro pezzo; un cartabuono per le persiane, squadra che permette di tracciare angoli di 45°.
– per segare: una sega a lama tesa o intelaiata, mantenuta in tensione attraverso una corda ritorta; una sega a sciabola.
– per piallare, ridurre o rifinire: pialle a finire, per la finitura delle superfici; pialle per battente o spuntarole, per eseguire battenti o incastri; pialle per cornice; una raspa; una lima.
– per forare: un trapano a mano o menarola; punte per trapano; trivelle o succhielli.

Riguardo al mestiere del boscaiolo o taglialegna, il museo espone alcuni strumenti per l’abbattimento degli alberi: un’ascia; seghe con lama lunga e impugnatura alle due estremità; cunei in ferro che, inseriti nel taglio prodotto dalla sega, avevano la funzione di sbilanciare la pianta e favorirne la caduta nella direzione voluta.

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Museo di Riofreddo