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  • mantice in legno di forgia

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Dall’archivio parrocchiale del 1924 sono documentati a Riofreddo 6 fabbri. Nella fucina del fabbro si producevano tutti gli attrezzi in ferro per il lavoro agricolo, pastorale e boschivo, come aratri, zappe, catene, ferri di cavallo, seghe, asce, ecc. Inoltre, venivano fabbricati oggetti d’uso domestico, come cardini, chiavistelli e serrature per le porte.

Il cuore pulsante della bottega del fabbro era la forgia, il cui fuoco era alimentato da carbone che assicurava una temperatura maggiore rispetto alla legna. La temperatura era mantenuta ancor più alta dal flusso d’aria soffiato dal mantice a pedale o, in tempi più recenti, dalla ventola a manovella annessa alla forgia in metallo. Il banco, l’incudine, il martello e una gran varietà di tenaglie e pinze completavano lo strumentario che il fabbro utilizzava nel proprio lavoro. Nella forgia il ferro incandescente veniva battuto ripetutamente sopra l’incudine con il martello, trasformandosi in zappe e vanghe per dissodare la terra, in falci per mietere grano, in asce e seghe per tagliare la legna.

Spesso il fabbro si trasformava in maniscalco che periodicamente aveva il compito di ferrare i cavalli e i bovini da lavoro; la documentata presenza a Riofreddo di tanti animali da traino e da trasporto testimonia una intensa attività nel territorio di questa categoria di artigiani.

Gli strumenti e i prodotti del fabbro esposti al Museo sono: un mantice in legno alimentato a pedale; una forgia in ferro con ventola a manovella annessa; un tavolo da lavoro con morsa parallela; catenacci; ferro da cavallo; attrezzi per fare i buchi ai ferri di cavallo; forbici; una madrevite per filettare barre cilindriche; una tenaglia da maniscalco; una pinza da fabbro; una chiave a strappo; cardini; serrature; chiavi e chiodi.