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Il tema del confine che caratterizza il museo valorizza una vocazione del territorio, in vario modo percepita e rappresentata dalla vita sociale contemporanea.
Frontiera celebrata nelle cronache e nell’iconografia europea per l’indole ribelle dei suoi abitanti, briganti di fama ovvero impegnati in contese e conflitti territoriali con le comunità limitrofe, Sonnino è stato, sino al XIX secolo, il limite estremo dello Stato Pontificio.
La sua naturale collocazione alle pendici dei monti Ausoni, in posizione frontale rispetto alla valle dell’Amaseno e ai Monti Lepini che accolgono Priverno, Maenza e Roccagorga, per molti secoli
ha avuto una funzione di baluardo nei confronti del Regno di Napoli.
La prospettiva antropologica del museo mette a problema le vicende storiche del territorio ed evidenzia quei momenti, quegli aspetti, quei personaggi che hanno contribuito a formare l’idea locale di patrimonio culturale.